Mentre il sexting, la pornografia e lo sharenting fino a un certo punto sono ancora legali, il cybergrooming, la sextortion e la pedocriminalità sono atti criminali che mettono in pericolo l'integrità fisica e sessuale dei bambini. Purtroppo, qui le possibilità offerte da Internet giocano un ruolo negativo decisivo. Vi spieghiamo cosa si cela dietro questi termini e come potete proteggere i vostri figli.
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Con cybergrooming si intende il comportamento degli adulti che cercano online contatti con giovani o bambini per molestarli sessualmente o, nel peggiore dei casi, per abusarne sessualmente. Con complimenti, falsa comprensione ed empatia, i criminali si presentano come interlocutori simpatici e conquistano la fiducia delle vittime.
Pongono domande come «Hai già fatto sesso?» e i giovani e bambini vengono spinti ad accettare un incontro. Foto intime già scambiate vengono utilizzate come strumenti di pressione per ottenere altre foto o un incontro nel mondo reale.
Il termine «sextortion» si compone di «sex» ed «extortion». Complice una falsa identità, i criminali conquistano la fiducia per ottenere materiale fotografico sensibile o intimo di giovani e bambini. Questi pretendono poi del denaro e minacciano di inviare le foto o i video a compagni di scuola, familiari o all'azienda di apprendistato.
Secondo Pro Juventute sono le ragazze e le donne a essere maggiormente spinte a esporsi sessualmente, mentre i ragazzi vengono «contattati via chat da donne presumibilmente giovani e attraenti». Da questi ottengono foto e filmati con atteggiamenti disinibiti con la promessa di inviare come contropartite delle foto intime di sé.
Il Codice penale svizzero non prevede norme penali specifiche per il cybergrooming e la sextortion. Le azioni possono comprendere tuttavia i seguenti reati:
Naturalmente anche gli adulti sono interessati dal cybergrooming e dalla sextortion e anche in questi casi azioni simili sono perseguibili penalmente. Con i giovani e i bambini i criminali sfruttano intenzionalmente l'incertezza e l'ingenuità delle loro vittime. Per questa ragione noi come genitori ed educatori siamo tenuti a segnalare ai nostri figli i rischi che si corrono quando si viene contattati da estranei.
Terminare immediatamente la conversazione quando ci si sente a disagio o minacciati. Spiegate ai vostri figli che non è assolutamente scortese interrompere immediatamente una conversazione di questo tipo.
Bloccando l'utente si riduce il rischio che voi o i vostri figli veniate nuovamente coinvolti in una conversazione o minacciati. I vostri figli e voi non vedrete più tentativi di contatto.
Cercare aiuto. Che si tratti di lavoro sociale a scuola, della sorella maggiore o dei genitori: i vostri figli non devono sentirsi soli in una situazione di pericolo come questa. Ribadite che siete sempre a loro disposizione.
Secondo l'articolo di legge svizzero in materia di protezione dei minorenni (codice penale art. 197 cpv. 1 CP), gli atti sessuali con bambini e giovani di età inferiore ai 16 anni sono vietati, indipendentemente che questi siano consenzienti o meno. «Tuttavia in Svizzera quasi un bambino su sette subisce almeno una volta violenza sessuale con contatto fisico da parte di adulti o bambini più grandi. Nel mondo virtuale l'entità delle violazioni è persino maggiore», scrive la fondazione Protezione dell'infanzia Svizzera(apre una nuova finestra).
Così nel 2020 in tutta la Svizzera sono stati segnalati 1'257 casi di atti sessuali con bambini, sebbene le cifre non ufficiali siano presumibilmente molto maggiori. Dalla statistica criminale di polizia (SCP)(apre una nuova finestra) del 2021 emerge che l'8,5 percento di tutti i reati registrati dalla polizia compiuti con una componente digitale hanno riguardato «cibercrimini sessuali». Ciò corrisponde complessivamente a 2'572 casi vietati di pornografia, cybergrooming, sextortion o live streaming di violenza sessuale su bambini.
Secondo lo studio sull'utilizzo dei media JAMESfocus 2021, i ragazzi consumano e inviano video brutali o video con vere risse molto più spesso che le ragazze. I ragazzi guardano più volentieri film violenti rispetto alle ragazze. Le risse tra coetanei possono essere considerate anche espressione di mascolinità, di propensione al rischio e di capacità di imporsi.
I giovani sono diventati non solo consumatori, ma anche diffusori (o persino produttori) di questi video violenti: l'invio di contenuti violenti o illegali può generare tra i giovani una sensazione di appartenenza o di fiducia reciproca. Una cosa viene spesso dimenticata: i video considerati prove di coraggio o avventura estrema spesso sono perseguibili. Perché il possesso, l'invio di immagini in cui la dignità delle persone (o degli animali) viene violata gravemente sono vietati dalla legge (Codice penale, §135).
Vostra figlia o vostro figlio è vittima di truffatori sessuali? Manifestate subito a vostro figlio o a vostra figlia tutta la vostra vicinanza e il supporto morale e non intraprendete misure sanzionatorie nei suoi confronti. Dategli forza e stategli vicino.
In caso di sospetto reato pedocriminale vige la tolleranza zero: denunciatelo senza riserve. Ogni ufficio di polizia accoglierà la vostra denuncia.
Volete sporgere denuncia? Ricordatevi di farlo entro tre mesi dal reato.
Rivolgetevi a specialisti o a uffici di riferimento per la protezione dell'infanzia e fatevi consigliare da professionisti.
Scoprite senza riserve cos'è successo e come si è verificata l'aggressione. Attenzione: quando raccogliete prove con contenuti pornografici (foto, video), salvandole vi rendete voi stessi perseguibili. Lasciate che sia la polizia a farlo.
Se in rete vi imbattete in contenuti pedocriminali, non esitate a sporgere denuncia. Da questa primavera avete la possibilità di denunciare questi contenuti in modo anonimo su clickandstop.ch(apre una nuova finestra).
Non fate screenshot o download dei contenuti in cui vi imbattete, poiché altrimenti vi rendete voi stessi perseguibili.
Denunciate dei contenuti solo se siete convinti che si tratti di contenuti pedocriminali. In questo modo alleggerirete le autorità giudiziarie penali, che così potranno concentrarsi sui casi importanti.
Il Codice penale svizzero è molto severo quando si tratta di proteggere i nostri figli. Quello che vale nel mondo reale vale anche in Internet. Il diritto svizzero si basa su questo principio anche in relazione a pornografia e violenza.
Quando si tratta di garantire i diritti dei bambini e degli adolescenti di fronte alla polizia, agli avvocati e ai tribunali, l'Ufficio del Mediatore per l'infanzia offre consulenza e supporto. Si adopera per garantire che tutte le parti coinvolte comunichino in modo favorevole ai bambini, che il numero di interrogatori sia ridotto al minimo indispensabile o che ai bambini sia garantito il diritto di essere ascoltati.
l'Ufficio del Mediatore per l'infanzia(apre una nuova finestra)
In sintesi: chiunque fabbrica o rende accessibile ad altri registrazioni sonore o visive, oggetti, immagini o rappresentazioni che mostrano atti di cruda violenza verso esseri umani o animali è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.
Chiunque acquista o possiede tali oggetti o rappresentazioni è punito con una pena detentiva sino a un anno o con una pena pecuniaria.
In sintesi: chiunque costringe una persona a subire un atto analogo alla congiunzione carnale o un atto sessuale, segnatamente usando minaccia o violenza, esercitando pressioni psicologiche su di lei è punito con una pena detentiva sino a dieci anni o con una pena pecuniaria.
In sintesi: chiunque rende accessibili a una persona minore di sedici anni scritti, registrazioni sonore o visive, immagini o rappresentazioni è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.
In sintesi: chiunque tiene in deposito, produce, rende accessibili ad altri, acquista o possiede oggetti o rappresentazioni pornografiche di cui all'articolo sulla protezione dei minorenni vertenti su atti sessuali con animali o atti violenti tra adulti o atti sessuali fittizi con minorenni è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. In caso di atti sessuali reali con minorenni, la pena detentiva è sino a cinque anni.
Chiunque consuma o fabbrica per il proprio consumo, acquista o possiede gli oggetti summenzionati è punito con una pena detentiva sino a un anno o con una pena pecuniaria. In caso di atti sessuali reali con minorenni, la pena detentiva è sino a tre anni.
In sintesi: chiunque causa scandalo compiendo un atto sessuale in presenza di una persona che non se lo aspettava, o la molesta sessualmente impudentemente mediante parole è punito, a querela di parte, con la multa.
Desiderate altre informazioni o un supporto personale? Qui trovate i link sugli uffici di riferimento svizzeri sul tema.
Michael In Albon è l'incaricato della tutela dei giovani nell'utilizzo dei media in Swisscom. È a vostra completa disposizione per tutte le domande sui bambini e i media.
Incaricato Tutela dei giovani nell'utilizzo dei media,
Responsabile Scuole in Internet (SII)