«Scuole in internet» compie 15 anni

Dalla connessione internet alla tecnologia chiave per l’apprendimento

Dal 2002 Swisscom porta le scuole in internet in tutta la Svizzera. Internet fa ormai parte della vita di tutti i giorni, anche a scuola. La digitalizzazione è un processo che sta rivoluzionando il modo di fare scuola in Svizzera, ma spesso diventa anche una sfida per il sistema di istruzione. Con «Scuole in internet» Swisscom vuole portare avanti il suo impegno per mettere l’ICT al servizio delle scuole.

Roger Baur, 23 maggio 2017

Dal 2002 «Helloclass» fornisce un accesso a internet gratuito alle scuole svizzere. Non una semplice connessione, ma un accesso sicuro: che significa protetto da crimine informatico e software dannosi, ma anche da contenuti non adatti agli alunni. Questo filtraggio non si limita al semplice blocco di alcune pagine, ma comprende anche la scansione di indirizzi internet di per sé innocui: se ci sono immagini o video inappropriati vengono cancellati prima che compaiano sullo schermo.

Nel 2002 Swisscom ha dato il via al suo programma «Scuole in internet» con un accesso internet gratuito per tutte le scuole svizzere. © Keystone

Una rivoluzione in classe

All’inizio molte scuole proponevano l’informatica come materia a sé stante. Spesso le lezioni si tenevano in una sala computer dedicata. L’obiettivo era avvicinare gli studenti al computer e a internet. Ma negli anni successivi le cose sono cambiate completamente: internet è diventato un mezzo di massa e molti bambini hanno iniziato ad avere conoscenze di IT e internet già prima dell’inizio del percorso scolastico. Di conseguenza, oggi è del tutto normale integrare l’informatica nelle lezioni. Sempre più scuole hanno un apparecchio o addirittura più di uno direttamente nelle classi, da usare per ricerche e progetti speciali.

Digitalizzazione dell’insegnamento

Oggi le scuole si trovano ad affrontare, o stanno già compiendo, il prossimo passo: le allieve e gli allievi ricevono un tablet o un notebook personale su cui svolgono la maggior parte delle attività scolastiche («one-to-one»). Sempre più supporti didattici sono disponibili solo come applicazione: è il caso, dall’estate 2017, dei nuovi supporti didattici per il francese nei cantoni Passepartout. I vantaggi di questa diffusione per le scuole sono evidenti, perché diventa più facile identificare i punti di forza e di debolezza di ogni ragazzo ed esercitarli.

Digitalizzazione della comunicazione

La maggior parte delle scuole comunica con studenti e genitori ancora in analogico: con lettere, giri di telefonate e annunci telefonici. Il motivo è che non esistono sistemi uniformi accessibili a tutti. Il servizio di messaging WhatsApp, ad esempio, è molto diffuso ma non tutti i genitori lo usano. Le e-mail, invece, sono considerate da molti poco sicure. Lo stesso discorso vale per la pianificazione di compiti e progetti: in molti casi vengono usati ancora la tradizionale lavagna o il diario, anche qui per mancanza di alternative.

«Helloclass», il registro di classe digitale di Swisscom.

Le soluzioni come l’applicazione «Helloclass» soddisfano tutte queste esigenze: semplificano i contatti tra genitori, studenti, docenti e direzione facendoli comunicare individualmente oppure in gruppi di studenti, classi o intere scuole.

Videoconferenze in classe

Su suggerimento degli ospedali è nata l’idea di usare Skype per far partecipare alle lezioni i bambini lungodegenti. Un test in collaborazione con l’Inselspital di Berna ha dimostrato che l’idea funziona senza problemi.

Skype rende possibili forme di insegnamento completamente nuove. © Keystone

In molti paesi, come gli USA e Singapore, le videoconferenze nelle scuole vengono usate anche per coinvolgere esperti: un’autrice, un curatore, una dottoressa, uno scienziato, una consulente professionale, un apprendista. Le lezioni teoriche dei docenti vengono arricchite da esempi pratici e i ragazzi hanno l’opportunità di dialogare con specialisti esterni. Organizzare questi incontri diventa più semplice, richiede molto meno tempo e non costa nulla. E all’esperto basta anche solo uno smartphone con fotocamera: una nuova soluzione di videoconferenza consente di proiettare le immagini in classe. Swisscom la offre gratuitamente nel quadro di «Scuole in internet».

Più larghezza di banda per le scuole

Aumentando l’uso di internet, le scuole hanno bisogno di molta più larghezza di banda. Se tutti gli studenti di una classe o addirittura di più classi sono online contemporaneamente, le velocità di navigazione offerte finora da «Scuole in internet» (di regola 6 Mbit/s) non sono più sufficienti.

Le diverse forme di allacciamento con tecnologia a fibra ottica.

Per questo Swisscom ha deciso di offrire gratuitamente a tutti gli istituti scolastici 500 Mbit/s oppure la larghezza di banda massima disponibile nella zona. Che con la tecnologia a fibra ottica è già 1 Gbit/s. Ma anche le scuole non (ancora) raggiunte dalla fibra ottica possono navigare a 500 Mbit/s sulle linee in rame tradizionali grazie a Vectoring e G.fast. Oltre 3,6 milioni di collegamenti sono già dotati della banda ultralarga. Ed entro il 2021 la tecnologia a fibra ottica arriverà in tutti i comuni svizzeri. Nell’ambito di «Scuole in internet», negli ultimi 15 anni Swisscom ha investito cifre attorno al mezzo miliardo di franchi. E anche in futuro continuerà a impegnarsi per digitalizzare l’istruzione.