«Dopo lunghe discussioni, l’m-stack è stato mandato definitivamente in pensione. Se ripercorriamo quasi 20 anni di maratona di phase-out capiamo perché è stato così difficile dismettere questa tecnologia e come ci siamo riusciti alla fine.
Molti di voi ricordano ancora il termine m-stack. Viene usato con riferimento all’architettura di sistema per i clienti con abbonamento alla telefonia mobile. È stato sviluppato a partire dalla metà degli anni ’90 con applicazioni quali BSCS (amministrazione clienti, gestione dei contratti e fatturazione), FORMS (registrazione di nuovi clienti nello Shop o nel servizio clienti), MUMPS (portabilità dei numeri) e MOCCA/REX (mutazioni dei contratti per i grandi clienti).
Ma cominciamo dall’inizio. Al punto zero di questo arco temporale di venti anni, Swisscom Mobile aveva definito una nuova Enterprise Architecture. L’m-stack aveva raggiunto il suo fine vita ed eravamo pronti ad avviare l’implementazione della nuova architettura di sistema. Risale a questo periodo l’introduzione di sistemi come Samba CRM (poi confluito in Symphony) o B4U Billing.
Ma come a volte accade con i programmi grandi e ambiziosi, sono cambiate le priorità e la trasformazione non è mai stata completata. Trascorsi circa dieci anni da quel punto d’inizio, l’m-stack non occupava più una posizione di rilievo come in passato, ma era ancora «più o meno» presente in molti ambiti del nostro panorama informatico, talvolta anche critici: ad esempio, nella gestione dei contratti per il segmento dei grandi clienti, per l’attivazione di nuovi clienti Prepaid o per la gestione delle risorse (MSISDN e carte SIM).
Infine, si è giunti al termine di questo lungo cammino, ma a quel punto si doveva agire rapidamente: all’inizio del 2019 si è così deciso di procedere con il phase-out dell’m-stack con rinnovato vigore. Da un lato, perché il rapporto costi/benefici sarebbe peggiorato con un sistema dismesso, dall’altro lato perché, considerando l’età dei sistemi, i rischi non erano più sostenibili (maggiore vulnerabilità ai guasti e tempi di ripristino più lunghi, accessi e manipolazioni non autorizzati, know-how non più disponibile, nessuna patch e nessun supporto per versioni obsolete del sistema operativo e dei database).
Nel frattempo, erano stati avviati progetti innovativi per svuotare finalmente l’m-stack e per elaborare i requisiti tecnici di sistema per il phase-out. Un’ulteriore analisi delle interfacce m-stack aveva portato alla luce alcune altre interdipendenze, che sono state affrontate e risolte.
Lo Swisscom Epic Cluster (SEC) ha assunto la gestione globale del phase-out con particolare attenzione alle scadenze, ai rischi e alle interdipendenze, alla comunicazione e alle finanze.
All’inizio di luglio 2020 è stato implementato lo stop di mutazione per l’m-stack, per cui i sistemi erano per la maggior parte disponibili ma solo in modalità Read-Only. Allo stesso tempo, sono state portate a termine modifiche tecniche e operazioni di pulizia e le ultime applicazioni m-stack sono state definitivamente disattivate il 19 ottobre.
Nel frattempo, è stata smantellata l’infrastruttura (database, server e storage). Inoltre, dovevano ancora essere rimosse le funzionalità m-stack dai sistemi BSS (Symphony, Tibco ecc.) affinché questi ultimi potessero venire aggiornati più facilmente in futuro. Si è trattato di un lavoro lungo e complesso perché la logica business specifica dell’m-Stack, le interfacce e gli switch sono profondamente integrati nel software. Queste operazioni saranno finalmente completate nel corso del 2021.
E per il resto vale il detto «quando si è finito con un phase-out è già tempo di iniziarne un altro»... in una fase successiva sarà disattivato il Network Provisioning System (NPS). Sviluppato originariamente per i circuiti di rete m-stack, in seguito è stato utilizzato anche per task dell’n-stack «Classic» o provenienti da altri Systems of Engagement (in questo senso si potrebbe parlare quasi già di phase-out dell’n-stack...).
Il phase-out dell’m-stack segna la fine di una era dopo quasi 25 anni. Un lungo periodo in cui Swisscom ha gestito milioni di clienti di telefonia mobile realizzando miliardi di fatturato con i sistemi m-stack. Tutti coloro che sono stati coinvolti nella realizzazione, nel funzionamento e nello sviluppo dell’m-stack possono guardare con orgoglio a quegli anni!
Colgo l’occasione per porgere un sentito ringraziamento anche a tutti coloro che hanno reso possibile il phase-out dell’m-stack (spesso si è trattato degli stessi colleghi che avevano contribuito a costruirlo!) Ci sono voluti un grande ingaggio, perseveranza e tenacia per svuotare e disaccoppiare tecnicamente i sistemi, ma quando si giunge al termine di una maratona è il risultato che conta: ce l’abbiamo fatta!
Joost Eringfeld, Responsabile di progetto
Swisscom
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