In un capannone dismesso delle FFS, la start-up Growcer SA gestisce la prima coltura verticale del paese, la cosiddetta «vertical farm». La coltivazione sarà via via interamente automatizzata, cosa che la rende unica in Svizzera. Swisscom è entusiasta di essere partner tecnologico di questa giovane azienda. «Ci siamo appassionati fin da subito all’iniziativa di un vertical farming in un contesto urbano», racconta Res Witschi, delegato per la digitalizzazione sostenibile in Swisscom. E aggiunge: «Per noi questo è l’esempio perfetto di come la tecnologia dell'informazione e della comunicazione possa essere d’aiuto per risolvere problematiche ambientali.»
Per sviluppare la loro soluzione, le brillanti menti di Growcer hanno utilizzato le seguenti innovazioni tecnologiche:
Con un sapiente uso delle possibilità tecnologiche odierne, il vertical farming avvia la nuova era dell’agricoltura. Verdura, erbe aromatiche e bacche possono essere coltivate e raccolte in grande quantità all’interno di edifici industriali dismessi nel bel mezzo dei centri urbani. La finalità è quella di ottenere una produzione anticiclica e ridurre le importazioni: le colture sono infatti possibili durante tutto l’anno con una qualità, una resa e costi costanti e in prossimità dei consumatori. Grazie a ciò, le vie di trasporto e gli sprechi di cibo vengono ridotti al minimo. Mediante un sistema di irrigazione chiuso, le colture hors sol vengono fertilizzate in modo assai mirato, con un risparmio idrico fino al 90% rispetto ai metodi tradizionali. Così un capannone dell’ex scalo merci di Basilea delle dimensioni di circa 400 metri quadrati ospita più di 1500 metri quadrati di coltivazioni.
La fattoria verticale (in inglese: vertical farming) è un concetto avveniristico che punta alla creazione di un’agricoltura redditizia e una produzione su ampia scala di alimenti vegetali e animali nei centri urbani all’interno di edifici a più piani (i cosiddetti farmscraper). Si tratta quindi di una particolare forma di fattoria urbana. In un contesto di economia circolare in cui si sfruttano le idrocolture riproducendo le condizioni di una serra, si punta a produrre per tutto l’anno frutta, verdura, funghi commestibili e alghe su più livelli nel cuore dei complessi edificati. I sostenitori del vertical farming affermano che in questo modo la produzione agricola tradizionale potrà tornare al suo stato naturale originario e che si potranno ridurre i costi energetici legati al trasporto dal produttore fino al consumatore. Inoltre, l’economia circolare ridurrà al minimo l’effetto serra causato dall’anidride carbonica. I più scettici invece fanno notare che nel vertical farming l’illuminazione artificiale e altre operazioni generano costi aggiuntivi che vanno a compensare il risparmio derivante dalla vicinanza spaziale tra produzione e consumo.
Robotic urban farming: Growcer con impressioni sulla produzione di verdure completamente automatizzata. Durata del video 2:42 min.
Il suolo non è l’unica risorsa tutelata dal vertical farming. «Rispetto all’agricoltura tradizionale risparmiamo il 90% di acqua», spiega Marcel Florian, CEO di Growcer SA. Anche le condizioni atmosferiche costanti all’interno dell’edificio comportano un grande vantaggio immediato: l’impiego dei pesticidi diventa completamente inutile. La verdura e i frutti a bacca di Growcer possono quindi essere cucinati e consumati senza bisogno di lavarli. Questo tipo di produzione inoltre riduce notevolmente le emissioni di gas a effetto serra: essendo coltivati nei paraggi dei consumatori, i prodotti non devono fare molta strada.
Come molti altri paesi, anche la Svizzera deve importare degli alimenti. Grazie a soluzioni come quella di Growcer è possibile accrescere l’indipendenza rispetto alle produzioni estere. «In questo contesto possiamo portare a un altro livello la regionalità e la continuità», promette Marcel Florian di Growcer SA. I cospicui vantaggi del vertical farming completamente automatizzato nel cuore di un centro urbano a quanto pare hanno convinto anche un gigante della distribuzione come Migros: già da giugno 2020 i prodotti di Growcer sono in vendita nelle filiali di Basilea. Insomma; dalla regione per la regione.
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Contributo alla sostenibilità
Growcer fornisce un contributo concreto al raggiungimento dei seguenti obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite:
Growcer si è data la missione di combattere la fame in Africa con semplici imprese agricole.
Grazie al vertical farming, l’utilizzo di acqua può essere ridotto fino al 90%. Ciò incrementa la disponibilità dell’acqua e ne incoraggia una gestione sostenibile.
Il vertical farming assicura una produzione alimentare lungo tutto l’arco dell’anno e contribuisce alla sostenibilità delle città del futuro.
Growcer contribuisce a una produzione in linea con i fabbisogni e all’utilizzo di sementi, fertilizzati e materiali di consumo sostenibili.
Gli impianti di Growcer sono alimentati al 100% da energie rinnovabili e sono quindi a impatto climatico zero.
Il vertical farming protegge le acque e rinuncia al ricorso ai prodotti fitosanitari dannosi per l’ambiente. Ciò preserva la qualità del suolo e la biodiversità.