In Svizzera, circa 400'000 persone soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). I medicinali possono attenuare i loro sintomi, ma ad oggi non è possibile guarire. Pertanto, l’obiettivo primario è quello di migliorare la qualità di vita dei pazienti, cercando per esempio di evitare i ricoveri in ospedale a causa di acuti peggioramenti delle loro condizioni di salute.
Nell’ambito di un ampio studio, l’Ospedale cantonale di San Gallo, l’Ospedale universitario di Zurigo e altri tre ospedali svizzeri1 percorrono strade innovative utilizzando il dossier salute elettronico Evita di Swisscom per il monitoraggio di complessivamente 175 pazienti BPCO. Per sei mesi, il monitoraggio di questi pazienti viene eseguito con i classici metodi di assistenza senza monitoraggio telemedico. Per altri sei mesi rispondono quotidianamente in Evita, tramite cellulare o tablet, a sei domande sul loro stato di salute. Negli ospedali partecipanti allo studio, le informazioni vengono raccolte in tempo reale. Se un paziente mostra valori preoccupanti, viene contattato immediatamente dal team dello studio che gli fornisce consulenza telefonica. L’obiettivo: i pazienti vengono assistiti rapidamente e, ove possibile, a casa loro.
I primi risultati dello studio, che si protrarrà fino all’estate 2019, mostrano che l’impiego della telemedicina è promettente sia a livello qualitativo che quantitativo. I pazienti che hanno concluso le due fasi si sentono assistiti meglio con Evita che senza. Con l’assistenza telemedica, un quarto dei pazienti ha migliorato i suoi valori del test di valutazione BPCO riconosciuto, con il quale lo stato di salute viene valutato mediante un questionario standardizzato. Il tasso di ospedalizzazione dovuta ad acuti peggioramenti delle condizioni di salute è stato inferiore di un quarto rispetto a quello senza monitoraggio. Con l’impiego della telemedicina, i costi per le terapie contro la BPCO si sono ridotti del 44%.
«Finora siamo riusciti a dimostrare che l’impiego del dossier salute elettronico incrementa la qualità di vita dei pazienti BPCO e consente di diminuire l’ospedalizzazione», afferma il responsabile dello studio, il Dr. med. Frank Rassouli dell’Ospedale cantonale di San Gallo. Ogniqualvolta si evita un ricovero in ospedale il sistema sanitario risparmia migliaia di franchi. Anche il Prof. Dr. med. Gregor Zünd, CEO e presidente della direzione dell’Ospedale universitario di Zurigo, è convinto della strada intrapresa nello studio: «Dobbiamo promuovere la digitalizzazione nella medicina in modo tale che i pazienti possano essere assistiti sempre più spesso nelle loro case.»
Zünd e Rassouli ritengono che il potenziale della digitalizzazione non sia ancora stato sfruttato completamente. «La digitalizzazione è la chiave per il successo se vogliamo migliorare la qualità di vita e la sicurezza per i nostri pazienti e incrementare l’efficienza nel nostro settore», sottolinea Zünd. Il responsabile dello studio Rassouli è certo che anche i risultati finali dello studio BPCO confermeranno il potenziale del monitoraggio della telemedicina. «E poi bisognerebbe assolutamente considerare l’ipotesi di estendere l’impiego di Evita per questi scopi.»
1 Ospedale universitario di Basilea, Ospedale cantonale Münsterlingen e Ospedale cantonale Glarus
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