Swisscom respinge un’estensione della regolamentazione dell’accesso alla rete delle nuove tecnologie. Le nuove reti come la fibra ottica e la rete mobile sono nate in un regime di concorrenza e garantiscono connessioni rapide e un’ampia offerta a prezzi moderati in tutto il Paese. Negli ultimi anni Swisscom, i gestori di reti via cavo e le aziende elettriche hanno effettuato investimenti cospicui nel potenziamento dell’infrastruttura esistente e nella realizzazione di nuove infrastrutture. E questa tendenza prosegue.
Il principale obiettivo della regolamentazione deve essere quello di creare condizioni quadro affidabili per gli investimenti costantemente ingenti. Si investe in nuove reti più efficienti solo se si ha la prospettiva di essere sufficientemente ripagati per i rischi d’investimento assunti. Reti veloci e ben ampliate rappresentano anche la base per la digitalizzazione dell’economia e della società e rivestono un’importanza fondamentale per il successo della Svizzera. In nessun altro Paese dell’OCSE gli investimenti pro capite nell’infrastruttura sono così elevati come in Svizzera.
Della concorrenza tra le reti beneficiano non solo i clienti che dispongono di reti sempre più efficienti, ma anche i provider senza un’infrastruttura di rete propria. Possono infatti noleggiare, a prezzi di mercato, le prestazioni di rete dalle aziende elettriche o da Swisscom e offrire così ai loro clienti servizi ICT interessanti. L’accesso alle reti è anche nell’interesse dei gestori di rete che in questo modo possono ammortizzare i loro elevati costi d’investimento.
Swisscom accoglie con soddisfazione il rifiuto della possibilità dell’intervento d’ufficio (ex officio) da parte della Commissione delle comunicazioni (ComCom). L’attuale approccio basato sul primato delle trattative si è dimostrato valido, come conferma il dinamismo del mercato.
Una regolamentazione delle tariffe di roaming è inutile poiché le medesime sono già state notevolmente ridotte. Dalla primavera 2015 Swisscom offre un utilizzo spensierato del roaming anche nei Paesi dell’UE: telefonia illimitata, SMS e un determinato volume per la trasmissione dati sono già compresi in tutti gli abbonamenti infinity plus 2.0. I volumi inclusi corrispondono come l’anno precedente a una diminuzione dei prezzi dell’ordine di circa 100 milioni di CHF, con conseguenze molto positive per i clienti: nel secondo trimestre 2016 tre quarti del volume di dati generato su scala mondiale non sono più stati fatturati ai clienti privati – una tendenza in rialzo. La Svizzera non è membro dell’UE né dello Spazio europeo dei contenuti digitali. Pertanto gli operatori mobili svizzeri vengono trattati dall’UE come operatori appartenenti a Stati terzi e non beneficiano dei prezzi di acquisto regolamentati.
Non occorre neanche disciplinare a livello legislativo la neutralità della rete. Ad oggi non esiste alcun caso in Svizzera in cui vengono bloccati servizi o offerte. Swisscom, Sunrise, Salt Mobile SA, UPC Cablecom e l’associazione Suissedigital hanno già sottoscritto a novembre 2014 un Codice di condotta per la neutralità della rete. Le aziende garantiscono una rete internet aperta e la concorrenza delle infrastrutture mette al sicuro la neutralità della rete. Da settembre 2015, un organo di conciliazione funge da intermediario per le controversie tra i clienti e i fornitori di servizi internet in caso di un’eventuale violazione del codice. Diversamente dalle soluzioni legislative, quelle a livello di settore sono semplici e rapide da realizzare, si orientano in modo più flessibile alle nuove esigenze e rispettano i consolidati principi svizzeri.
Vale invece la pena esaminare alcune modifiche agli sviluppi tecnici e nell’ambito della protezione dei consumatori e dei minori che non richiedono tuttavia alcuna revisione della Legge sulle telecomunicazioni. Swisscom sostiene da anni la richiesta di vietare le chiamate pubblicitarie indesiderate. Ancora prima della fine del 2016 Swisscom offrirà ai clienti All IP, attualmente oltre 1,4 milioni, la possibilità di optare per un filtro gratuito che consentirà loro di bloccare le chiamate pubblicitarie indesiderate. La tutela dei minori dai rischi dei media è una questione di cui si occupa già ampiamente il settore ICT. Nel marzo 2016 è stata infatti rilanciata l’iniziativa di settore per la tutela dei minori dai rischi dei media che prevede misure specifiche, come i filtri di protezione dei minori, e promuove la competenza mediale.
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