Studio ZHAW sul volume di dati sanitari

Il volume cresce notevolmente


I medici svizzeri continuano a generare ingenti quantità di dati analogici a cui contribuisce anche la cartella informatizzata del paziente che garantisce chiarezza in merito alla protezione dei dati.


Testo: Christoph Widmer, Immagini: Strandperle,




Il sistema sanitario svizzero continua ancora ad avvalersi sostanzialmente di modalità analogiche. Lo dimostra lo studio «I dati sanitari svizzeri: presente e futuro», condotto da Swisscom Health in collaborazione con la Scuola Universitaria di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW). I fornitori di prestazioni svizzeri continuano a produrre ogni anno 300 milioni di fogli A4 contenenti informazioni sanitarie che corrispondono a 500 000 raccoglitori di documenti o a un percorso di 40 chilometri se si mettono tutti i raccoglitori uno in fila all’altro. Rispetto ad altri settori, nel sistema sanitario svizzero viene generata una quantità di dati digitali relativamente contenuta: ogni anno si arriva a 1500 terabyte di foto, radiografie e altri dati. La maggior parte dei dati risultano da malattie gravi. Ogni abitante produce in media circa 23 megabyte di dati l’anno.


Volume di dati in crescita

Gli analisti prevedono che il volume di dati digitali nel sistema sanitario svizzero crescerà circa dieci volte più velocemente rispetto a quello di tutti gli altri settori. Le procedure digitali di diagnostica per immagini sono state costantemente perfezionate e dovrebbero venire impiegate sempre più spesso. Anche i dispositivi wearable, gli apparecchi mobili per la prevenzione e i portali sanitari di datori di lavoro, assicurazioni malattia o centri fitness generano continuamente ulteriori dati.


La protezione dei dati diventa sempre più importante

I fornitori di prestazioni devono sottostare a rigorose direttive sul trattamento delle informazioni sanitarie. Le informazioni mediche riservate dovrebbero essere condivise solo attraverso connessioni sicure o criptate, perché è necessario avere la possibilità di risalire a chi ha trasmesso quali dati e a quale scopo. I fornitori di prestazioni possono salvare i dati sanitari nel cloud svizzero, senza il consenso del paziente. Tuttavia il provider di servizi cloud deve essere qualificato come cosiddetto ausiliario e lavorare sotto la sorveglianza del fornitore di prestazioni. Il medico deve trasmettere per iscritto gli obblighi di riservatezza e di segretezza al fornitore di servizi IT esterno.

 

La responsabilità dei dati rimane comunque del medico che deve informare il paziente anche dei rischi correlati all’utilizzo di app e dispositivi wearable. Se il medico desidera vedere o utilizzare i dati risultanti necessita della conferma del consenso del paziente, il quale può acconsentire all’utilizzo dei dati oralmente, tramite firma o con un clic del mouse. Il medico deve comunicare esattamente al paziente il tipo, l’entità e lo scopo dell’utilizzo dei dati.


Cartella informatizzata del paziente: sicura ed efficiente

Gli autori dello studio sottolineano che tuttavia non tutti i fornitori di prestazioni conoscono ugualmente bene le basi giuridiche per il trattamento dei dati digitali. La cartella informatizzata del paziente potrebbe comunque fare chiarezza: dovrebbe non solo rendere più efficiente l’immenso sistema sanitario, ma anche aumentare la qualità del trattamento. La legge federale sulla cartella informatizzata svizzera è entrata in vigore ad aprile e uniforma la protezione e la sicurezza dei dati relative alla condivisione di dati sanitari digitali. Questa legge regola non solo gli aspetti rilevanti per la sicurezza correlati all’apertura di una cartella informatizzata del paziente, ma chiarisce anche i diritti di accesso dei fornitori di prestazioni, l’accesso ai dati in situazioni di emergenza medica e l’identificazione di pazienti e professionisti della salute nella cartella informatizzata. Le fondamenta per un sistema sanitario digitalizzato sono quindi già state gettate.




Maggiori informazioni