Abiti che passano inosservati, occhiali da sole e una valigetta con le manette. Per fortuna sono finiti i tempi in cui i backup venivano trasportati in questo modo su nastri magnetici. Al giorno d’oggi i dati sono archiviati in spazi dedicati online. Perché continuare comunque a fare il backup e come creare una strategia di sicurezza.
Un sondaggio realizzato chiedendo a dieci colleghi: «Secondo te, qual è il motivo più frequente per la perdita di dati?», ha dato il seguente risultato:
- Virus (6 persone)
- Attacco da parte di hacker (3 persone)
- Furto (1 persona)
Non sono stati menzionati né guasti tecnici né errori umani. Un supporto di memoria, ad esempio un disco rigido, può essere danneggiato. E quanto si fa presto a cancellare o sovrascrivere un file? In questi casi, solo un backup eseguito in precedenza può aiutare a ripristinare i documenti.
Perché una soluzione di archiviazione online non è un backup
I documenti aziendali di ogni genere vengono salvati sempre più spesso in formato digitale. La montagna di file digitali cresce sempre di più e spesso i documenti vengono archiviati in uno spazio dedicato online. Nelle situazioni di collaborazione ciò aiuta ed esclude la perdita di dati a causa di un guasto dell’hardware. Una tale memoria cloud non sostituisce però il backup, perché virus o ransomware possono anche infettare i documenti archiviati online. Inoltre, di solito non è possibile ripristinare un documento cancellato per sbaglio.
I backup possono essere salvati tranquillamente nel cloud. A tal fine, è necessario un software di backup o bisogna ricorrere all’aiuto di un provider specializzato nel backup online.
Salvare più versioni
I backup si differenziano dalle soluzioni di archiviazione online per l’uso quotidiano per il modo in cui vengono salvati i file. Un backup in genere comprime e codifica i dati per impedire un eventuale accesso non autorizzato, prendendo in considerazione solo i file che hanno subito delle modifiche dall’ultimo backup eseguito.
Tale backup incrementale non consente solo di risparmiare spazio di archiviazione, ma permette anche di ripristinare le versioni precedenti di un documento (c.d. «controllo versione o versioning»). Sia Windows 10 che MacOS consentono il controllo delle versioni con gli strumenti di backup forniti in dotazione, quali rispettivamente Impostazioni backup e Time Machine. L’intera procedura di backup può essere automatizzata ed eseguita sempre in un preciso momento.
Strategia per le piccole imprese
Alle imprese più piccole consigliamo un backup secondo il metodo 3-2-1:
- fare 3 copie indipendenti l’una dall’altra,
- utilizzare almeno 2 diversi supporti di memoria,
- tenerne 1 al di fuori dell’edificio.
Vediamo un esempio. I documenti sono salvati sul notebook aziendale e su uno spazio di archiviazione online. Questa è la prima «copia». Ora salvate i documenti che sono sul notebook, ivi inclusi quelli archiviati nel cloud, su un disco rigido esterno o su un dispositivo di archiviazione di rete in azienda. In questo modo avrete due copie su due diversi supporti di memoria.
E per finire, fate un backup nel cloud, preferibilmente servendovi dei servizi forniti da un provider specializzato in backup. In alternativa, potete anche utilizzare un software di backup per salvare un backup nella memoria di archiviazione online.
Provate a vedere se funziona!
Una volta fatto il backup, arriva la parte più importante: provate a vedere se il backup funziona ripristinando i file dal backup appena eseguito. Potete, ad esempio, provare a creare una nuova cartella, eseguire il backup, eliminarla e ripristinarla. Oppure, se avete eseguito il backup di un intero sistema, provate a ripristinare il backup su un disco rigido esterno non utilizzato. Solo così avrete la certezza che il backup in caso di emergenza funzionerà davvero.
In questo modo siete in una botte di ferro. Potete quindi sbarazzarvi tranquillamente della valigetta ormai logora e per quanto riguarda le manette potrete farne a questo punto altro uso.
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