Negli ultimi mesi, la maggior parte delle aziende ha sperimentato il cloud apprezzando anche, in questo modo, i vantaggi delle riunioni online e degli archivi comuni dei documenti. E adesso qual è il prossimo obiettivo? Ecco alcune informazioni e una lista di controllo.
Con la pandemia, molte aziende non sono solo passate al cloud, sono volate in quella direzione. Con l’home office sono arrivate praticamente da un giorno all’altro le riunioni online, le soluzioni di archiviazione online e le discussioni online tramite chat. Ed è subito emerso che i servizi cloud non rappresentano solo una soluzione di ripiego temporanea, ma garantiscono più efficienza nella vita quotidiana, per esempio nella comunicazione e nella collaborazione.
Il tutto a prezzi stimabili e senza gravare ulteriormente sull’infrastruttura IT dell’azienda. Ora, forse un po’ prima del previsto, le PMI si trovano a interrogarsi su come procedere con il trasferimento sul cloud. A questo proposito, questo articolo fornisce alcuni suggerimenti e una lista di controllo.
Infrastruttura nel cloud: quattro varianti del trasferimento
Offerte come Microsoft 365 sono tra i servizi cloud più semplici da usare. Le aziende non devono prendersi cura direttamente dell’infrastruttura sottostante, perché possono comodamente delegare questo compito al provider. Effetto collaterale positivo: non è necessario alcun know-how per l’assistenza di un’infrastruttura server. Tuttavia, il Software as a Service (SaaS) è per così dire soltanto la prima fase. Nel concreto, sono disponibili quattro varianti che consentono alle aziende di trasferire la propria infrastruttura IT sul cloud.
Software sul cloud
La PMI «affitta» software a un prezzo fisso presso un provider. I costi si basano di norma sul numero degli utenti. Questo approccio viene definito «Software as a Service» (SaaS). Nella versione classica, il suo utilizzo richiede solo un web browser , come per esempio nel caso del pacchetto office Google Workspace. Microsoft 365, d’altra parte, utilizza un approccio ibrido: le applicazioni Office possono essere utilizzate nel web browser e/o installate localmente sul computer.
Managed Services
Parti dell’infrastruttura fisica quali, ad esempio, il firewall o il backup dei dati migrano nel cloud e sono gestiti dal provider del servizio cloud.
Server virtuale anziché fisico
Il server presente in loco viene spostato nel cloud. In questo caso, il cloud sostituisce l’hardware fisico (virtualizzazione). Il sistema operativo e le applicazioni come per esempio il sistema gestionale ERP non subiscono variazioni. Questa forma di utilizzo del cloud viene definita «Infrastructure as a Service» (IaaS). L’assistenza può essere fornita direttamente dalla PMI, dal partner informatico o dal provider di servizi cloud.
Full outsourcing nel cloud
Il provider del servizio di outsourcing si occupa dell’intera infrastruttura IT di una PMI, dai PC e notebook fino a server, rete e backup. Tutte le componenti possibili vengono esternalizzate nel cloud. La PMI acquista i servizi informatici a un prezzo fisso, tuttavia non deve trasferire l’intera infrastruttura sul cloud. Queste varianti possono essere combinate tra di loro, cosa che capita molto di frequente nella realtà. Così i PC dell’ufficio possono, ad esempio, essere gestiti dal fornitore di servizi IT, mentre le principali applicazioni aziendali come contabilità, sistema gestionale ERP o lo shop online possono girare su un server virtuale situato nel centro di calcolo cloud.
Rafforzare l’efficienza, la sicurezza e l’affidabilità con il cloud
L’outsourcing di almeno alcune parti dell’ambiente IT offre numerosi vantaggi all’azienda. In concreto, le PMI ne beneficiano a quattro diversi livelli.
Paper informativo: Cosa offre il cloud alla vostra PMI
Quali sono i vantaggi del cloud? E come deve affrontare la vostra azienda questa importante parte integrante della trasformazione digitale? Il presente White Paper illustra in modo pratico i vantaggi dei servizi cloud per l’attività professionale di tutti i giorni e indica i passi concreti per l’attuazione.
- Concentrazione su ciò che conta veramente: il tempo necessario per gestire l’ambiente IT diminuisce drasticamente oppure viene impiegato per le attività aziendali vere e proprie.
- Flessibilità: i dati che vengono salvati nel cloud sono accessibili ovunque – dall’ufficio, da casa e in viaggio su notebook, smartphone o tablet. Inoltre, viene semplificato lo scambio di informazioni, perché i documenti vengono liberamente condivisi.
La formula IaaS (Infrastructure as a Service) offre il vantaggio non trascurabile che le risorse eventualmente necessarie in un secondo tempo possono facilmente essere «aggiunte»: quando lo shop online deve sostenere un maggiore traffico sotto le feste di Natale, la performance aggiuntiva viene noleggiata per il tempo necessario. E i nuovi ambienti server, ad esempio per testare le nuove applicazioni, possono essere installati in pochi minuti con un semplice clic. - Sicurezza e affidabilità: un fornitore di servizi IT specializzato o un provider di servizi cloud possiede il know-how necessario per gestire in modo sicuro e affidabile l’infrastruttura, perché è una delle sue competenze di base. Ciò significa che il rischio di perdere i dati a causa di problemi hardware o malware si riduce e aumenta al tempo stesso il livello di affidabilità. Inoltre è possibile affidare anche il backup dei dati al fornitore di servizi IT.
- Aggiornamenti: con le applicazioni cloud è possibile dire addio alle fastidiose operazioni di aggiornamento dei software. In questi casi è infatti il provider che si occupa del costante aggiornamento dell’infrastruttura, in modo che i collaboratori possano fruire sempre delle ultime innovazioni.
Lista di controllo per il trasferimento sul cloud
Nonostante questa accelerazione, il percorso verso un ulteriore trasferimento sul cloud dovrebbe essere affrontato in modo strategico e pianificato con cura, eventualmente anche insieme al fornitore di servizi IT. Le seguenti domande vi aiuteranno durante la fase di pianificazione.
- Dove risiedono i vantaggi maggiori, per esempio risparmio di tempo, costi inferiori, maggiore sicurezza, maggiore efficienza nel lavoro?
- Quali servizi cloud sono già in uso? Ad es. Microsoft 365, l’e-mail, il sito web o l’Online Shop.
- È possibile ampliare i servizi cloud esistenti? Se per esempio Microsoft Teams è già in uso, la telefonia potrebbe essere integrata e trasferita sul cloud.
- Esistono settori dell’infrastruttura IT in cui il trasferimento sul cloud offre massimi risultati con uno sforzo relativamente minimo? Ad es. il backup dei dati o il firewall.
- Esistono applicazioni che possono essere rilevate da una variante cloud, perché devono in ogni caso essere sostituite? Ad es. applicazioni per il rilevamento dell’orario di lavoro, la pianificazione dei progetti o la fatturazione.
- Quali applicazioni e ambienti server possono essere trasferiti sul cloud e quali vantaggi fornisce l’outsourcing?
- Quali procedure e processi subiranno modifiche a causa dell’outsourcing? Dove saranno necessari adeguamenti?
- L’offerta dei provider di servizi cloud risponde alle esigenze di oggi e di domani e permette anche di aprire nuovi sbocchi verso settori di attività inesplorati?
- Quali settori aziendali possono essere digitalizzati con i servizi cloud? Dove i servizi su base cloud offrono un ulteriore sostegno alle PMI?
- Qual è la dipendenza dal provider di servizi cloud e l’accesso ai dati dell’azienda è sempre garantito?
Versione modificata e ampliata di un articolo del mese di luglio 2019.